Mais plus que cela je ne peux pas di Nemo

NIENTE DI MENO

Rudy Ricciotti vedendo una putrella
pensa che si trascuri quanto sia bella
Ne valuta il riuso
e il significato alluso
è luce protagonista e mai ancella

Rudy Ricciotti con Nemo
Mais plus que cela je ne peux pas, 2020

L’architetto francese, servendosi di scarti della lavorazione del ferro per la sua ultima creazione di design, ha dichiarato di non essere capace di fare più di così, nel senso di usare meno materiale, espressione che ha dato origine al nome della lampada “Ma più di questo non posso”, messa a catalogo nel 2020 da Nemo.
L’azienda milanese fondata nel 1993 da Franco Cassina è un riferimento nel campo dell’illuminazione, nel segno di una ricerca innovativa volta a dare origine a idee carismatiche derivanti non da regole prefissate ma dalla combinazione di infinite possibilità, parafrasando le parole di Federico Palazzari, amministratore delegato dal 2012.
La lampada appartiene alla collezione delle icone contemporanee, che si affianca a quella della selezione di icone del XX secolo.
Esiste una famiglia di prodotti, da terra e da tavolo, in due formati, con luce indiretta e realizzata in metallo grezzo, in stile industriale.
La produzione è artigianale e piccole differenze estetiche e di finitura tra un esemplare e l’altro sono indice di unicità.
La versione da terra è disponibile anche per esterni, trattata con vernice protettiva.
A parte quella di formato mini da interni, ciascuna è dimmerabile per contribuire a creare diverse atmosfere, in aggiunta alla possibilità di disporla in posizione orizzontale oppure verticale.

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Mais plus que cela je ne peux pas in ambientazione interna

Mais plus que cela je ne peux pas in ambientazione esterna

Disegno tecnico del formato grande della lampada, con dettaglio dell’ancoraggio per la versione outdoor

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